Piccola Storia Ignobile - Francesco Guccini

Piccola Storia Ignobile - Francesco Guccini

Альбом
Via Paolo Fabbri 43
Год
2006
Язык
`イタリア語`
Длительность
408720

以下は曲の歌詞です Piccola Storia Ignobile 、アーティスト - Francesco Guccini 翻訳付き

歌詞 " Piccola Storia Ignobile "

原文と翻訳

Piccola Storia Ignobile

Francesco Guccini

Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare

Così solita e banale come tante

Che non merita nemmeno due colonne su un giornale

O una musica o parole un po' rimate

Che non merita nemmeno l’attenzione della gente

Quante cose più importanti hanno da fare

Se tu te la sei voluta, a loro non importa niente

Te l’avevan detto che finivi male…

Ma se tuo padre sapesse qual è stata la tua colpa

Rimarrebbe sopraffatto dal dolore

Uno che poteva dire «guardo tutti a testa alta»

Immaginasse appena il disonore

Lui che quando tu sei nata mise via quella bottiglia

Per aprirla il giorno del tuo matrimonio

Ti sognava laureata, era fiero di sua figlia

Se solo immaginasse la vergogna

Se solo immaginasse la vergogna

Se solo immaginasse la vergogna…

E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione

Buone scuole e poca e giusta compagnia

Allevata nei valori di famiglia e religione

Di ubbidienza, castità e di cortesia

Dimmi allora quel che hai fatto chi te l’ha mai messo in testa

O dimmi dove e quando l’hai imparato

Che non hai mai visto in casa una cosa men che onesta

E di certe cose non si è mai parlato

E di certe cose non si è mai parlato

E di certe cose non si è mai parlato…

E tua madre, che da madre qualche cosa l’ha intuita

E sa leggere da madre ogni tuo sguardo

Devi chiederle perdono, dire che ti sei pentita

Che hai capito, che disprezzi quel tuo sbaglio

Però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta

O dirle che provavi anche piacere

Questo non potrà capirlo, perché lei, da donna onesta

L’ha fatto quasi sempre per dovere

L’ha fatto quasi sempre per dovere

L’ha fatto quasi sempre per dovere…

E di lui non dire male, sei anche stata fortunata

In questi casi, sai, lo fanno in molti

Sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa, ti ha lasciata

Ma ti ha trovato l’indirizzo e i soldi

Poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo

E poi non sei neanche minorenne

Ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo

Noi non siamo perseguibili per legge

Noi non siamo perseguibili per legge

Noi non siamo perseguibili per legge…

E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo

Desiderando quasi di morire

Presa come un animale macellato, stavi urlando

Ma quasi l’urlo non sapeva uscire

E così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi

Davvero sola fra le mani altrui

Che pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi

Di tuo padre, di tua madre e anche di lui

Di tuo padre, di tua madre e anche di lui

Di tuo padre, di tua madre e anche di lui?

Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi

Non vedo proprio cosa posso fare

Dirti qualche frase usata per provare a consolarti

O dirti: «È fatta ormai, non ci pensare»

È una cosa che non serve a una canzone di successo

Non vale due colonne su un giornale

Se tu te la sei voluta, cosa vuoi mai farci adesso

E i politici han ben altro a cui pensare

E i politici han ben altro a cui pensare

E i politici han ben altro a cui pensare…

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